Pamu Quiet è la mia scelta per questo 2020, anno nuovo ma stessa scelta.
La fidelizzazione ad un determinato brand tecnologico è una cosa che non mi è mai appartenuta.
Troppo presente in me una costante voglia di voler sempre cambiare, provare cose nuove, diverse, anche solo per poterle confrontare.
Ciò mi ha portato a non acquistare quasi mai più prodotti della stessa casa, almeno non di seguito.
Questa mio ferreo codice di comportamento conosce però una piacevole eccezione.
Essa prende il nome di Padmate cinese che produce auricolari e che da anni si sta imponendo sempre più sul mercato con le sue campagne su Indiegogo.
Posso dire, senza timore di smentita, di aver visto la crescita e l’evoluzione costante in ogni modello di Pamu che ho avuto in tasca, fino ad essermi affezionato al marchio.
Va da sè che quindi, appena ho potuto mettere le mani sulle nuove Pamu Quiet mi sono fiondato a provarle.
Ecco di seguito quindi la mia recensione dei nuovi auricolari della Padmate, che rappresentano, almeno per me, il culmine di un percorso di miglioramento costante.

Il nome Quiet deriva dal fato che queste sono le prime cuffie della casa cinese a montare l’ANC.
Ma andiamo con ordine.
Una volta arrivata la nostra bella confezione, che se presa con il bundle ci darà anche un comodo astuccio in pelle e un moschettone per agganciarlo alla cinta, vediamo cosa c’ è dentro.
Immancabile ovviamente il classico libretto illustrativo e il cavo type C di ricarica. Insieme ad essi, dalla scatola usciranno anche 3 paia di gommini di diverse misure, per garantire comfort a tutti i tipi di padiglione. Devo dire che, rispetto alle slide, la differenza tra le misure mi sembra più netta e sarà davvero difficile trovare scomode le nostre Quiet.
Il pezzo forte è ovviamente il case di ricarica.
La Padmate ha sempre sfoggiato delle custodie decisamente particolari e stilose, ma questa volta si è superata.
Le nuove Pamu infatti si trovano all’ interno di una sorta di orologio da taschino in similpelle, con tanto ti tasto superiore da premere per farle aprire.
Elegantissimo il led blu a semicerchio che ci indica lo stato di carica del case e quando le cuffie stanno ricaricando.

Provandolo a portare in giro, devo dire che lo ho trovato decisamente molto più comodo delle vecchie Pamu slide, troppo ingombranti nella loro forma rettangolare.
Queste Quite invece entrano tranquillamente in tasca e, inoltre, il costruire un case così grande ha il vantaggio di montarci sopra una batteria più grande.
Grazie infatti ai 2500 mAh della stessa, potremo caricare 3 volte i nostri auricolari, la cui durata, con ANC attivo e il massimo del volume (quindi a consumo massimo)si aggira comunque attorno alle 10 ore.
Lo stile delle cuffie cambia sensibilmente rispetto ai precedenti modelli.
La Padmate ha optato per forme più sottili e spigolose, rendendo gli auricolari leggermente più piccoli e , a mio avviso, decisamente più eleganti.
Un led blu sull’ angolo indicherà lo stato di accoppiamento delle Quiet col nostro telefono. Accoppiamento che, grazie al sistema bluetooth 5.0 sarà davvero immediato.
Cosa che mi ha fatto storcere leggermente il naso è stato il fatto di prevedere una cuffia dominante, la sinistra.
Nulla di impeditivo, chiariamoci, però se sceglieremo di connettere solo l’ auricolare destro il nostro telefono potrebbe metterci un paio di secondi per farlo, cercando prima l’ altro dispositivo per accoppiarsi.

Grazie al certificato Ipx4 le nuove Pamu sono resistenti sia all’ acqua, intesa come pioggia e sudore, che alla polvere.
Grazie ai driver di 10 mm con componenti in titanio installati su entrambi dispositivi l’ ascolto sarà davvero godibile.
Come sempre, se si parla di bassi, raramente si trova, nella stessa fascia di prezzo, un auricolare che suoni meglio dei prodotti Padmate.
Godibilissimi anche i medi e gli altri, sempre molto chiari e puliti, senza che vadano mai a distorcersi o a confondersi. Unica pecca, che in realtà è una caratteristica di tutte le cuffie true wireless, è che il volume massimo non è esageratamente elevato.
Ciò non significa che non riusciremo ad ascoltare la musica in maniera chiara anche nei luoghi più affollati, ma onestamente non mi sarebbe dispiaciuto qualche decibel in più.
Ottimo il sistema di gesture che si possono compiere toccando la sommità degli steli degli auricolari, molto preciso e sensibile al punto giusto.
Con un singolo tocco potremo mettere in pausa o riavviare la nostra canzone, oltre che rispondere ad una chiamata, mentre premendo due volte passeremo al brano successivo. Se terremo premuto sulla cuffia sinistra potremo inoltre chiamare il nostro assistente vocale, Google per esempio, mentre sulla destra attiveremo o disattiveremo l’ANC.

Il sistema di cancellazione dei rumori è sicuramente il tratto più distintivo di queste cuffie.
Grazie alla collaborazione con Qualcomm e AMS, le Pamu Quiet avranno a disposizione due chip adibiti a questo compito.
Grazie al loro lavoro combinato tutti i suoi al di sotto dei 40 db saranno isolati.
Per fare un esempio pratico, se accanto a voi sta suonando una cover band degli Iron Maiden li sentirete, è inevitabile.
Però se ci troviamo in un luogo con molti rumori di sottofondo, come una piazza o un mezzo pubblico, godremo della nostra musica senza nessun suono molesto a disturbarci. Di recente ho fatto un viaggio su un treno regionale da Napoli a Roma e, una volta attivato l’ ANC, mi sembrava di trovarmi su uno di quei mezzi supertecnologici silenziosissimi, che si vedono solo in estremo oriente
Altra novità è sicuramente lo sviluppo, da parte di Padmate di una propria app presto disponibile sugli store Android e IOS.
Grazie alla stessa, potremo aggiornare il firmware, cambiare le gesture e disattivare l’ ANC attraverso il tocco. Decisamente delle comodità non indifferenti.
Se dovessi dare un giudizio complessivo su queste nuove Pamu, lo stesso non può essere che positivo.
Per chi, come me, ha già acquistato e amato, la Pamu Slide e le Pamu Mini, non potrà che riconoscere nelle Quiet il definitivo passo avanti di Padmate.
Però mi sento di consigliarle anche a chi non si è mai avvicinato a questo tipo di cuffie e vuole provare degli auricolari true wireless ANC.
Infatti il prezzo risulta un altro fattore determinante sull’ acquisto.
Gli appena 84 euro da spendere per portarci a casa queste cuffie durante la campagna di crowdfounding sono decisamente un affare.
Tuttavia sono convinto che, anche alla fine dell’offerta, sarà molto difficile trovare di meglio, se non spendendo una cifra che super i 150 euro.
Lo stile c’è, la qualità pure, l’ANC funziona da Dio e il prezzo è super concorrenziale, cosa aspettate a comprarle?