È passata solo una settimana, ma l’esperienza vissuta al TBSP è ancora marchiata a fuoco sulla mia pelle.
Avete presente quelle persone geniali?
Quelle che, nel vero senso della parola, si sono fatte da sole ed hanno decisamente una marcia in più.
Un po’ come l’insopportabile vicino di casa, metro di paragone per le nostre mamme in età infantile ed adolescenziale.
Fabio Galli, presidente ed erede dell’omonimo Gruppo, è come l’Angelo raccontato da Massimo Troisi in ‘Ricomincio da tre’.
Di quelli che sanno fare tutto, di quelli che a sette anni conoscono le capitali di tutto il mondo, fanno addizioni e moltiplicazioni e suonano pure il pianoforte.


Fabio è uno che se ci sei stato amico da piccolo ti rovinava l’esistenza, ti faceva venire i complessi perché sa fare tutto e lo sa fare meglio di te.
Il Gruppo Galli , che dal 1951 è sinonimo di qualità nel settore della carni, non solo a Roma, ma in tutto il centro Italia, sta esplorando nuovi confini e battendo avveniristici territori.
Dapprima c’era il food truck e l’American bar di Piazzale di Ponte Milvio e del Mercato Testaccio, adesso il nuovo obiettivo è la ristorazione, con l’apertura del primo Ristorante del progetto TBSP (The Bbq & Smoke Project).
Lunedì 28 gennaio c’è stata l’inaugurazione del locale ed io, grazie alle conoscenze di Food Gang Italia, sono riuscito ad imbucarmi alla festa, con al seguita la compagna mangereccia di mille Battaglie, Meggy Fri.
Il ristorante dallo stile Industrial che tanto strizza l’occhio alla New York contemporanea , vede fondersi assieme due anime tanto distanti quanto unite.
Da un lato la sala, ove si possono apprezzare le Prelibatezze e la selezione messa a punto dal Pitmaster Chef Claudio Nani, con tanto di bancone delle carni in bella vista; e l’angolo cocktail bar, per gustare aperitivi veloci post work o sorseggiare sofisticati drink in compagnia degli amici di sempre.





A proposito del buon bere, il TBSP ha esportato l’usanza, tutta americana, del BYOB (Bring your own bottle), il metodo che consente di portare da casa la propria bottiglia di vino e vederla servita con tanto di con decanter dal personale.

Ma attenzione non è l’unica novità di rilievo, bisogna soffermarsi su quella che è la vera essenza del TBSP , ovvero la carne ed il suo metodo di cottura.
Una cottura lenta (slow cooking) che richiede accortezze particolari e strumenti adatti, oltre ad una materia prima di elevata qualità, in pieno stile festa dell’indipendenza made in USA del 4 luglio.
Il mio personale viaggio alla scoperta di sapori, spezie e salse di terre lontane, è iniziato con il Pastrami di Manzo, Ribs in salsa BBq e Pepper Wings.


Ovviamente questo era solo l’antipasto. Mi sono fatto forza, rimboccato le maniche ed addentato con foga e voracità la selezione dei tre mini Burgers che nell’ordine erano così composti :
-Smocked cheese Burger,
-Smerican barbecue Pulled pork,
-Shawarma di pollo in salsa allo yogurt.


Per mandar in visibilio il palato, e far esplodere, in tutti i sensi, le papille gustative non poteva mancare Chili caldo con Jalapeno.
E solo quando pensi che tutto sia finito, proprio allora entra in scena il pezzo forte della serata, la portata clou per eccellenza.
Un rapido sguardo, cinque secondi di panico come quando vedi una puntata di Beautiful e Brooke Logan non si è ancora sposata con un parente.
Ecco a voi, sua maestà la Tomahawk, ed è davvero una sfida per pochi.
Un kg di prelibatissima carne dal profumo inebriante e dal sapore ineguagliabile.
Accompagnata da una “cofana” di patate fritte speziate.


Dopo tutto quello che ho ingurgitato, un uomo normale avrebbe tranquillamente alzato bandiera bianca, sentendosi quasi inadeguato, come fosse una sfida a basket tra Lebron James e Giancarlo Magalli.
Per fortuna anni e anni di bagordi culinari. hanno temprato le mie membra e soprattutto il mio stomaco, portandomi ad una non facile vittoria.
Ah, ovviamente non mi sarei mai alzato da tavola senza il dolce eh.
La mia scelta è ricaduta sull’immancabile Cheesecake alla fragola.
Anche questo ultimo punto, ha soddisfatto appieno le mie aspettative, grazie anche al certosino lavoro di Romeo Chef & Baker per la selezione dei pani e dei dessert.
Lo spettacolo è finito, è giunta l’ora di lasciare il TBSP e far ritorno a Roma, dopo questo lungo viaggio emozionale e sensoriale attraverso la Route 66.
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