Preambolo e considerazioni Mondiali.
Lo confesso, ho tifato spudoratamente Giappone al Mondiale, e la loro rocambolesca eliminazione, mi ha ferito nel profondo.

Per chi come me è nato a cavallo degli anni 80-90 sicuramente è cresciuto col mito di Holly e Benji.
Sti ragazzini di 13 anni che riempivano gli stadi peggio di un concerto di Vasco Rossi, con tanto di telecronista al seguito, che giocavano per mesi interi su campi costruiti in cima a delle colline, facendo numeri circensi che Moria Orfei scansati.

Veder la squadra della mia infanzia lasciare la competizione calcistica per eccellenza ha fatto male.
Ed è per questo che in loro onore, non perché sono un maledetto goloso, ho deciso di onorarli nell’unico modo che conosco, abbuffandomi di sushi.

Il luogo adatto per compiacerli.
Il fenomeno del cibo Giapponese, tra Sushi e Ramen, negli ultimi anni, è sbocciato in maniera esponenziale un po’ ovunque in tutto il Bel Paese.
Nell’affollatissimo panorama degli “All You Can Eat” della capitale spicca una nuova apertura, zona EUR Torrino

Sto parlando di Soya Ristorante.
Fresco di inaugurazione, il locale si discosta molto, per stile, eleganza e arredamento dai classici ristoranti medio orientali sparsi sul territorio, ed udite udite ha un mega parcheggio.
Solo chi non è di Roma può restare indifferente a tale affermazione.
Sono momenti che lasciano un segno profondo nell’anima
I sensi.
La vista: una volta varcata la soglia siamo rimasti subito affascinati e colpiti dalla cura maniacale per i dettagli.
Ogni pietanza viene impiattata ed esaltata come se fosse una piccola opera d’arte.
L’udito : la Leggera musica in sottofondo non distoglieva l’attenzione dalle soavi e gentili parole dei camerieri, sempre attenti alle esigenze e richieste di ogni cliente.
Il calore e l’educazione dello staff, tipico della cultura nipponica, ci ha cullato durante tutto il nostro percorso culinario.

Olfatto : pesce crudo di primissima qualità, spezie di terre lontane, vapori, aromi e innumerevoli tecniche di cottura, inondavano la sala ogni qual volta un piatto era pronto per esser servito al tavolo.
Siamo stati travolti ed inebrianti da odori che ci hanno conquistato e saziato, ancor prima di cenare.

Tatto e gusto:
Non mi dilungherò su quanto abbiamo mangiato, perché chi mi conosce sa che a tavola sono un vero lottatore che al confronto Micky Ward di ‘The Fighter’ è uno che molla al primo pugno subito.
Non vi tedierò con la descrizione di quanto erano esteticamente perfetti e straordinariamente squisiti Maki, Urumaki, Nigiri sushi tempura sashimi e chi più ne ha più ne metta.
Nemmeno vi narrerò, poi, della qualità delle materie prime utilizzate che rendono Soya Ristorante il nuovo punto di riferimento della cucina orientale a Roma.

Mi preme solo dirvi che difficilmente potrò dimenticare e cancellare dal mio cuore e dal mio stomaco quanto ho vissuto stasera.
Indelebile come un bacio che non vuoi cancellare dalle labbra, un timbro col rossetto, coperto con una mano che diventa campana.
Come ogni bacio memorabile, la colonna sonora è un cuore che rischia di gonfiare il petto, ed in questo caso anche la pancia.
Come ogni bacio memorabile, la colonna sonora è un cuore che rischia di gonfiare il petto, ed in questo caso anche la pancia.
#SoyaJapaneseExperience #ad
