Ramen, alzi la mano chi ha mai assaggiato il Ramen in via sua.
Protagonista indiscusso di ogni cartone Giapponese, il Ramen è stato nel corso dell’ultimo decennio surclassato dal Sushi, nell’immaginario collettivo, quale piatto tradizionale della cucina del Sol Levante, ma nel panorama mangereccio della Capitale qualcosa sta cambiando.Finalmente anche Pasqua è terminata.
Aprile è appena iniziato e inesorabilmente si avvicina l’estate, i primi bagni ed i fisici da sollevatori di polemiche da sfoggiare in spiaggia.
Aprile,mese di rinascita mentale ma soprattutto fisica, il mese della primavera, il mese per antonomasia dell’iscrizione in palestra, il mese del percorso verso il benessere, il mese dell’eliminazione delle scorie dal nostro organismo e del grasso in eccesso dopo le abbuffate natalizie e pasquali
Il mese del “Maronn quest’anno ho fatto troppo schifo, tra Natale e Pasqua mi sono mangiato pure il presepe compreso di asino, bue, capretto, Re Magi e Santo Sepolcro”
Si avvicina l’estate e ritorna di moda la parola “dieta”.Questa magica parolina che assume il profilo di quella persona che non vorresti mai rincontrare per strada ed invece puntualmente te la ritrovi di fronte alla prima occasione.
Fortunatamente è quasi stoico e commovente l’impegno che ci metto nel cercar puntualmente di superare questo concetto arcaico e medioevale di ciò che possiamo definire la santa inquisizione dei giorni nostri.
Quando si tratta di mangiare non mi sono mai tirato indietro, affrontando questa battaglia con la massima dedizione consapevole che al mio confronto Stachanov era un assenteista.Facciamo un gioco, se vi dicessi Giappone quali sono le prime cose che associate alla terra del Sol Levante?
La mente vola subito alla storia e alla cultura millenaria di questo popolo che ci racconta di Samurai, ninja, shogun, e geisha.
Anime, videogames e cartoni animati hanno segnato in maniera indelebile la nostra infanzia.
Il Sushi è diventata la cena tipica da fare con amici e parenti quando si vuole uscire dai soliti schemi della cucina mediterranea.
Ormai siamo un po’ tutti intenditori di pesce crudo, riso basmati e salsa di soya.
Fino a qualche mese fa, soprattutto versante cibo, avrei risposto anche io così, senza batter ciglio.
Per fortuna grazie a Food Gang Italia , ho avuto un’illuminazione, un fulmine a cielo sereno che mi ha aperto la mente e rivelato il cammino, una fulgida luce che mi ha fatto uscire dall’ottusità culinaria nella quale ristagno, e che mi preso per i capelli e con forza tirato fuori dal medioevo mangereccio nel quale mi beavo.
In questo antro di oscurità ho scoperto il Ramen.
Assieme alla banda più sgangherata e mal assortita del pianeta, con una voracità che nemmeno le locuste in un campo di grano, armati di forchette, bacchette, smartphone e batterie supplementari ci siamo diretti a Piazza Bologna, prima e ad Ostiense poi, al Ramen Bar Akira
In un locale molto accogliente, con luci soffuse, cordialità e gentilezza tipica della cultura giapponese, ho incontrato l’amore della mia vita.
È bastato uno sguardo, il mio timore si è sciolto dinanzi all’occhio languido dei noodles immersi nel brodo, e che brodo…
I miei pregiudizi sono crollati appena la mia lingua ha assaporato la carne tenera abbracciata alle verdure insaporite da spezie di paesi lontani.
La mia pudicizia è svanita non appena il condimento piccante è esploso nelle mie papille gustative, mostrandomi la via della redenzione. Fino ad oggi ho capito di esser stato un peccatore, mi pento e mi dolgo con tutto me stesso per nn aver mai assaggiato prima tale nettare divino.
È nella natura umana sbagliare ma da oggi in poi non perseverero’ più, da oggi in poi per me Giappone sarà solo Ramen.
Ah giusto per completezza di informazioni non è che abbia mangiato solo il divin brodo eh.
Il mio percorso culinario è iniziato, giustamente dagli antipasti, tra Gyoza (ravioli Fritti) e Karage (cosce di pollo fritte) che hanno ben preparato il mio stomaco per l’arrivo della portata principale: Red Spicy Tonkotsu.Pasta fatta in casa con farina apposita per la creazione dello “Iekei Ramen” così da creare un connubio perfetto tra pasta e zuppa, la cui cottura dura 10 ore, unico modo questo per riuscire ad estrarre, dalle ossa, tutte le parti del maiale ottenendo più gusto e bontà.
Dulcis in Fundo, non poteva mancare il mio dolce preferito, il Tiramisù, dove in questa variante orientale ha abbracciato il The Matcha al posto della polvere di cacao, in maniera più che convincente.E così un’altra giornata di “Dieta” è andata a farsi benedire.
Satollo e soddisfatto rotolo per le strade della capitale cercando di rivivere colori e sapori di una terra così lontana.
Il dizionario italiano testualmente cita “insaziabile: ciò che non riesce a saziarsi, vorace, ingordo, che non è mai soddisfatto.”
Tutto perfetto, c’è solo un piccolo errore, nel vocabolario manca la mia foto.