Tre minuti come un uragano .
Chiudete le finestre, sbarrate ogni uscita, vestite i Chihuahua con cappotti pesanti.
Dalle 00:40 di ieri sera su Roma, nel cuore di Trastevere nello splendido ristorante Santo Trastevere , alla presentazione del nuovo menù, si è abbattuto un fenomeno atmosferico con pochi precedenti, una Tempesta Perfetta che Shakespeare nemmeno immaginava.

Tutto è stato fotografato, assaggiato gustato e spazzolato con cura, dal Rocher di Caprino al croccante cannolo al sesamo nero è baccalà mantecato.
Il Calamaro asiatico accompagnato da salsa Teriyaki gelatina di cipolla rossa e vellutata di Edamame ha fatto solo da lascia passare per i due superlativi primi piatti di Santo Trastevere, gli illustrissimi bottoni di Norma e l’affascinante quanto letale amatriciana di polpo.

Citando il buon William “Questo è il momento della verità: è qui che si distinguono gli uomini dai buffoni.”
Nel momento della verità, quando tutti davano segni di cedimento, dopo una squisita Santa Anatra accompagnata da spuma di zucca e funghi di stagione è giunto lui, sua maestà il croccante, la semisfera di cioccolato, semifreddo alla vaniglia con un cuore di amarena e terra al cioccolato.

180 secondi, questo il breve lasso di tempo servito ai presenti per commettere un atroce delitto.
Seicentodieci:l’articolo del codice penale che configura il reato di ” Violenza Privata”.
Ne è vittima il povero dessert, che ha più volte vissuto una sensazione di impotenza, protagonista inconsapevole di una serie di crash test, divenuto marionetta nelle mani di famelici bloggers che ne hanno abusato per quei fatidici tre minuti.
Gli stomaci festanti sentitamente ringraziano lo chef per aver regalato loro un’altra serata gastronomica a dir poco indimenticabile.
Che poi parliamoci chiaro, io un minimo di senso di colpa dopo costanti abbuffate ce l’avrei pure, e vi giuro con tutte le mie forze provo strenuamente a mettermi a dieta o ad iscrivermi in palestra.

Mamma aveva ragione, diffida dalle cattive compagnie.
“La famiglia non si sceglie, ma gli amici si”.
Nulla di più vero, ma se ti circondi di gente che mangia due volte più di te risulta assolutamente impossibile ed ogni buon intento va a farsi benedire.
Sembra esserci la stessa distanza che c’è tra un’alimentazione vegana ed un pranzo domenicale dalla nonna a base di salsiccia polpette e braciole.
Enti totalmente differenti, avulsi, confinati su galassie strutturate su diverse leggi della fisica.
