Domenica.
Finalmente è terminata una settimana terribile di lavoro.
La rimpatriata con il parentado è andata bene, o quantomeno sono riuscito a sopravvivere al pranzo di nonna.
Un pomeriggio tutto da vivere.
Quasi non ci credo, ho tutto il tempo da dedicare alla mia persona, uscire, divertirmi, fare shopping o semplicemente incontrare vecchi amici.Dovrei avere la stessa voglia di spaccare il mondo di Tony Manero al sabato sera, e invece preferisco mettere un bel pigiama di pile, con tanto di calzino anti-stupro tirato fin sopra le ginocchia, e rinchiudermi a casa, buttato come “una fune fraceta” sul divano.
Parliamoci chiaro, oziare senza scocciature è quasi più bello e poetico del ragù rubato dalla pentola e spalmato su una fetta di pane caldo.
Ci sono solo alcune accortezze e precauzioni da dover prendere onde evitare le solite sciagure che mi perseguitano, che al confronto le piaghe d’Egitto erano una roba per dilettanti. La telefonata di lavoro o del parente che non senti da dieci anni è sempre dietro l’angolo.
Il venditore porta a porta che squarcia con il suo citofonare il silenzio pomeridiano è una dura realtà da fronteggiare.
In fondo la vita cerca sempre di metterti alla prova, di farti cadere o quanto meno infuriare, anche quando sembra che tutto sia perfetto.
Come quando pensi di aver trovato parcheggio, ed invece c’è una Smart.
Nella vita di tutti noi c’è sempre una Smart a cancellare le nostre gioie.
Per questo, manuale di sopravvivenza alla mano ho deciso di spegnere il cellulare, staccare i fili del telefono e rinchiudermi nella sala hobby interrata a mo’ di bunker antiatomico. Dove eravamo rimasti?Ah si, la pace ed il relax assoluto di una soleggiata domenica pomeriggio, il divano, il silenzio ed un buon libro in mano.Questa volta, come variazione sul tema, la scelta è ricaduta sulla nuova opera di De Agostini “Castelli D’Europa”.
Una raccolta di 40 volumi finemente illustrati e corredati da un testo descrittivo semplice e chiaro.
Un avvincente ed emozionante itinerario virtuale fra questi “giganti di pietra”, spesso incorniciati da paesaggi altrettanto maestosi e mozzafiato.Il primo volume dedicato alla “Baviera” descrive con minuzia di particolari aspetti strutturali e decorativi che distinguono i vari castelli, collocandosi in un determinato periodo storico, ove non mancheranno vicende costruttive e intrighi delle famiglie aristocratiche del tempo.
Una lettura che ha nutrito il mio intelletto, facendomi conoscere e volare in posti mai visti prima.Una lettura che è riuscita a trasportarmi sin nel cuore della Germania, alla faccia di chi già mi aveva additato come il solito pantofolaio.
Pigiama e divano state of mind.
Maggiori info su: deagostini.it/castelli
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